Già a pochi mesi dalla nascita certi bambini sembrano aver individuato un oggetto, tra quelli che li appartengono, a cui sembrano particolarmente legati. Solitamente si tratta di un morbido peluche, una copertina, un pezzetto di stoffa. In gergo tecnico quest’oggetto viene chiamato “oggetto transizionale”.
Il bambino tende a tenerlo sempre con sé, se ne separa con fatica, lo richiede al momento di fare la nanna, lo vuole portare con sé in vacanza e quando inizia l’asilo. Si tratta di un vero e proprio compagno inseparabile che spesso, logoro e consunto, sopravvive per anni al fianco del figlio che non accetta in alcun modo di sostituirlo, neppure con un oggetto simile.
Nei primi mesi il peluche o il pezzetto di stoffa vengono esplorati al tatto e con la bocca, il bambino desidera conoscerli nei minimi dettagli: ne testa la consistenza morbida, lo strofina sulla guancia. Nel lattante che inizia ad esplorare incuriosito l’ambiente esterno, il peluche o la copertina svolgono un’importantissima funzione di “ponte” con il mondo circostante.
Più avanti, quando il bambino si deve confrontare con le difficoltà legate all’addormentamento e la paura di dover dormire nella propria cameretta, il peluche o la copertina svolgono una funzione di rassicurazione e il bambino li abbraccia nell’addormentarsi, per sentirsi meno solo e meglio tollerare la momentanea separazione dai genitori.
Quando il bimbo cresce, iniziano le prime parole e arriva la capacità di giocare in modo simbolico, il bambino pare considerare il peluche come animato da una vita interiore: gli parla, lo accudisce, gli attribuisce stati d’animo ed emozioni: si tratta di un vero e proprio compagno di crescita.
Molti genitori si chiedono se, ad un certo punto, il peluche o la copertina, vadano messi via (se non addirittura sostituiti e buttati): in realtà il bambino, spontaneamente, quando si sentirà pronto e sufficientemente sicuro per affrontare da solo il mondo, si distaccherà progressivamente da questo oggetto che va conservato (ad esempio in un armadio) nel caso in cui il bambino chieda di rivederlo.
Un rapporto da rispettare.
Non c’è quindi motivo di separare il bambino dal proprio peluche o copertina con una scomparsa traumatica troppo precoce: come spesso accade ogni bambino ha i suoi tempi di maturazione, che vanno rispettati.
Quando il peluche e la copertina avranno terminato la loro fisiologica funzione di accompagnamento alla crescita, il bambino autonomamente li reclamerà sempre meno, fino a dimenticarsene. Sino a quel momento è bene che gli adulti rispettino questo primo legame affettivo del bambino, senza minimizzarlo o schernirlo.
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